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È davvero iniziata l’epoca dei video verticali?

Ciao ciao computer fissi e laptop, questa è l’epoca della navigazione su mobile. Guardando ai dati pubblicati dall‘Osservatorio Mobile B2c Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, più del 60% del tempo che i consumatori spendono online arriva dritto dritto dagli smartphone. Di più: l’80% dei navigatori utilizza i dispositivi mobili per prendere decisioni d’acquisto, oppure per relazionarsi direttamente con i suoi brand preferiti. Chi vuole promuovere la propria azienda, nel 2018, deve dunque passare obbligatoriamente per i dispositivi mobili, o meglio, per gli smartphone, cercando di intrigare ed emozionare un pubblico che ormai ha già letto e visto tutto. L’arma migliore è costituita dai video promozionali emozionali, capaci di attirare davvero l’attenzione del pubblico e di portarlo dunque vicino al tuo brand (stando ad un’indagine di Cisco, oggi il 55% del traffico mondiale mobile è rappresentato da filmati). Ma come dovrebbero essere i filmati aziendali o pubblicitari destinati a delle campagne per smartphone? Ovviamente dovrebbero essere dei video verticali!

L’era dei video verticali

Ti stai forse domandando cosa significa produrre dei video verticali? Bene. Ci sono molte probabilità che tu stia leggendo questo pezzo su smartphone.

Come stai tenendo lo smartphone?

Molto probabilmente in posizione verticale, scrollando la pagina verso il basso con il tuo pollice per leggere le righe successive. Tutti tengono lo smartphone in questa posizione (stando al Mobile Overview Report, la posizione orizzontale è usata solo nel 6% del tempo). E questa, in termini di contenuti e di produzione di video aziendali promozionali, è una vera e propria rivoluzione: pensa che nel 2010 l’utilizzo di schermi verticali era pari al 5% del totale!

Cosa vuol dire fare campagne di video marketing per smartphone?

Pensa a tutti i video visualizzati dagli utenti su Facebook e su Youtube, e capirai perché oggi, per promuovere a dovere un brand, è necessario pensare anche ai video verticali. Nel caso limite di Snapchat, per esempio, i filmati pubblicitari prodotti come video verticali vengono visualizzati fino a 9 volte di più rispetto a quelli più classici e orizzontali. Questo significa che programmare una strategia di video marketing diretta a dei millennials senza tener conto di questa particolare modalità di produzione può trasformarsi automaticamente in un flop.

Ai puristi questo non piacerà di certo, ma è la stessa realtà dei fatti a spingere verso i video verticali: si pensi ai filmati su Periscope, Instagram, Snapchat, o a tutti quei canali che hanno deciso di riservare ai video verticali una sezione speciale, come il National Geographic, oppure il Washington Post. Non è stato un regista a deciderlo, né un marketer particolarmente accorto. No, la promozione aziendale e di prodotto attraverso i video verticali è una semplice conseguenza dell’utilizzo che facciamo ormai da anni dei nostri smartphone.

Una rivoluzione, ma non la prima – e non l’ultima

Del resto quello dei video verticali è solo l’ultimo – e il più palese – dei cambiamenti di formato. Si pensi che i primi film erano tutti quanti a 4:3, a causa delle proporzioni delle pellicole, e che quindi anche le prime televisioni rispettarono queste proporzioni. Per attirare gli spettatori il cinema decise dunque di strafare, allargando decisamente lo schermo, fino ad arrivare al compromesso dettato dalla televisione digitale, con i suoi 16:9. La rivoluzione dei video verticali, in questo senso, non è poi così incredibile: si è semplicemente passati ai 9:16.

Pensare in termini verticali e grandi formati

Chi produce un filmato diretto ad uno smartphone, dunque, deve pensare in termini verticali. Anche chi sta pensando di installare un grande ledwall verticale nel proprio negozio e nel proprio stand deve assolutamente pensare al contenuto e non, come il più delle volte accade, usufruire del filmato già in essere.

Lo hanno fatto in maniera piuttosto pionieristica nel 2015 quelli dell’emittente pubblica norvegese, i quali hanno deciso di creare un documentario pensato esclusivamente per i cellulari, girandolo quindi in verticale. Non passò troppo tempo prima che la troupe si accorgesse che con quel nuovo formato c’erano degli indubitabili vantaggi: ci si poteva infatti avvicinare di più agli intervistati, catturandone l’intera figura e quindi i gesti più autentici. Per i ritratti, dunque, i video verticali sono perfetti – meno, ovviamente, per i paesaggi e per gli oggetti in movimento.

Noi di Thirty Seconds sappiamo che ci possono essere video orizzontali, video verticali e a 360 gradi, senza tralasciare i video per i ledwall per vetrine e negozi di grandi formati: siamo pronti ad affrontare con il massimo della professionalità, della passione e delle competenze ognuno di questi formati. Quello che ci interessa, infatti, è realizzare di volta in volta il video corporate, il video prodotto o il video pubblicitario che meglio possa adattarsi alle esigenze dei nostri clienti e che più possa coinvolgere gli utenti.